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L'ultimo cestaio

Gianni Foschi e Giuseppe Becchi, cestai e inseparabili amici.

Da qualche manciata di ore, Giuseppe Becchi, un grande amico dell’Argine Maestro, non c’è più. Si è spento a 80 anni, restando fedele al proprio motto “Te bsogna c’at ceda mia”. Lui davvero non ha mai ceduto, in nessuna delle cose che ha fatto, si trattasse di intrecciare cesti, dipingere, suonare l’armonica (passando dall’Ave Maria di Schubert a una ballabilissima “Paloma”), praticare o insegnare la marcia.

Difficile trovare un guastallese non giovanissimo che non conoscesse “Scheggia”, come lo chiamavano tutti fin da bambino, quando aveva imparato a intrecciare il legno e il valsóragh per ricavarne cesti insieme al suo amico Gianni Foschi. C’erano entrambi sul primo numero dell’Argine Maestro e si sono raccontati con il sorriso (e con un gustosissimo siparietto, complice l’armonica di Giuseppe e l’ironia di Gianni) anche nella prima serata di presentazione della collana, assieme a Luca Annovazzi, figlio del loro antico datore di lavoro.

Da poco “Scheggia” si è unito a Gianni e Luca, che ci avevano lasciato nei mesi scorsi. Ora di certo sono da qualche parte, a contarsela, magari davanti a un bicchiere di Lambrusco (o di Albana, come quello che sosteneva gli sforzi dei giovani cestai), sapendo che la loro storia, grazie a quel racconto condiviso con tutti noi, non sarà dimenticata. E così sarà.

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	l_argine_maestro_cestai_di_annovazzi.pdf (650.08 KB)